Terra degli avi

Ho preparato da tempo,
bagagli mentali,
bagnati dal pianto
di cose perdute
e partirò senza sapere per dove;
osserverò curioso,
l’ombra dell’ala
scivolar veloce
sul mondo lontano,
sui campi dorati,
sugli alberi miei,
nella terra degli avi
assetata in estate.
Torneranno alla mente
i fusti d’acqua
di larve gremiti,
l’alte erbe celanti la serpe,
le mimose al vento ondeggianti
e le spine dei rovi
assedianti l’ulivo.
Pregherò la pioggia
di lenir la vostra sete
e la saetta di risparmiar
l’umile dimora dei miei sogni,
con gli anelli nel muro
per legar i cavalli.
Mi sembrerà vedere ancora
l’anziano nonno,
diluire il ramato nell’acqua e calce,
in quel sacchetto di juta turchese

1992 (?)